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Eccole! Le imprese nate con noi. Oggi incontriamo Nel meriggio d’oro

I sogni, il lavoro, i progetti ed il confronto con la realtà: le storie di alcune delle imprese nate con il Vivaio

Siamo andate ad incontrare le imprenditrici e gli imprenditori che in questi anni, con noi,  hanno dato vita ai loro sogni, alle loro idee, per farne progetti imprenditoriali.
Vogliamo sapere di loro, raccontare la loro storia, perché è anche la nostra storia e la storia di tante persone che,  come loro, hanno provato a trasformare un sogno in un progetto.

Simona, regina di picche tra i fiori “Nel meriggio d’oro”

Simona è giovane, sorridente e decisa: ha scelto di vivere e lavorare tra i fiori e la incontro nel suo negozio che sembra una bottega magica. È piccolo, ma quando entri lo spazio si dilata e diventa giardino fiorito. Capisci subito perché lo abbia chiamato con un nome così letterario, Nel meriggio d’oro: “Ho pensato a il giardino di Alice in Wonderworld  di  Lewis Carroll e a  Meriggiare pallido e assorto di Eugenio Montale, volevo che richiamasse l’idea di un mondo incantato come quello di Alice e del calore del sole senza il quale non potrei vivere”

Studi in disegno industriale presso l’ISIA di Firenze, scelti con la testa, pensando al lavoro futuro e con l’intento di coniugare estro artistico e professionalità. Poi qualche anno di lavoro presso uno studio di progettazione, AGDS Alberto Grassi Designer Studio, un training come progettista di interni, fiere, sfilate di moda, hotel, eventi. Grandi soddisfazioni, ma giornate di corsa senza orari e sempre in emergenza, un lavoro che si mangia ogni margine di vita privata.

Così Simona decide di cambiare tutto, di lasciare una professione avviata e riprendersi insieme il suo tempo di vita e la sua mai assopita passione per la natura. Gliel’ha trasmessa il padre biologo e lei, crescendo, non ha mai smesso di disegnare, dipingere fiori, farfalle, piccole creature del mondo naturale, di creare piccoli bellissimi fiori di carta.
La vita poi è fatta di casi, di occasioni qualche volta imprevedibili che occorre essere pronti a cogliere al volo, come quando un’amica le chiede un aiuto ad allestire un suo negozio di fiori. Simona accetta e in questa situazione conosce Ilaria che da 25 anni esercita il mestiere di fioraia in un chiosco in cui vende fiori in Piazza indipendenza: Endemika. E’ la svolta.

Con Ilaria è un incontro felice: “da lei ho imparato a vedere i fiori in modo nuovo, cosa guardare quando si ordinano i fiori, come trattarli nella composizione dei mazzi. I primi necessari passi per poter prendere il volo. Non ci siamo più perse di vista e ancora oggi ci aiutiamo, quando è utile lavoriamo insieme, facciamo squadra in molte occasioni”
A questo punto Simona ha le idee già chiare, sa come si chiamerà il suo negozio, ha già deciso il logo, che ovviamente si è disegnata da sola: un tralcio di foglie-picche.

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Sa anche come organizzarsi, ma le mancano ancora alcune competenze fondamentali per poter davvero avere un negozio tutto suo e l’incontro con il Vivaio le permette di chiudere il cerchio: riflettere sugli aspetti economici e finanziari, sui costi, sui margini di guadagno.

Simona vive tra i fiori ma ha i piedi per terra e sa che per rimanere in piedi occorre prevedere e calcolare, occorrono concretezza precisione e competenze precise: quanti fiori bisogna vendere, quale margine occorre garantire per tenere aperto il negozio. Sa che deve saper valutare dai fornitori, imparare chi le garantisce qualità a costi accettabili, che deve continuare a studiare e cercare nuovi prodotti e nuovi modi di confezionarli, nuove idee.

Il negozio, oggi, a distanza di poco più di un anno, è conosciuto nel quartiere e, forse per il nome, forse per la piacevolissima grazia di Simona che sa interpretare gusti e propensioni dei clienti,  è frequentato da una particolare clientela: artisti, scrittori, professori di storia dell’arte, come attratti da una conversazione significativa, colta e piacevolissima.

“Il lavoro richiede molta cura, velocità, attenzione, mentre inventi il mazzo devi mentalmente tenere conto dei costi complessivi: i clienti ti dicono quanto vogliono spendere e tu devi creare stando dentro quella cifra e devi essere veloce nel mettere insieme qualcosa di speciale, che sia armonioso nei volumi, nei colori, nelle forme. Il cliente deve uscire sorridendo”
Soprattutto quando deve preparare i fiori per qualche evento, per i matrimoni ad esempio, Simona incrocia studi ed esperienze da designer con le nuove competenze acquisite sul campo: i suoi allestimenti sono eleganti e originali.

Nell’ora che ho trascorso con lei l’ho vista confezionare mazzi diversissimi e nessuno era banale: i suoi occhi scelgono tra i fiori quali “cogliere”, le sue mani si muovono veloci nel comporre e confezionare mentre ascolta i clienti per accordare la sua creatività con i loro gusti e la loro sensibilità.
Un piccolo cartello appeso nel negozio, una citazione, riassume la filosofia di Simona e del suo negozio

“Lavorare con i poeti, i maghi, i danzatori e tutti gli altri artigiani dell’invisibile per rimettere al suo posto il mistero del mondo”: Jorn de Precy,  da E il giardino creò l’uomo  Ponte alle grazie Editore

Testo e foto di Giulia Cerrone – Vivaio per l’Intraprendenza

Simona ed il Vivaio

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