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Eccole! Le imprese nate con noi. Oggi incontriamo qèc

I sogni, il lavoro, i progetti ed il confronto con la realtà: le storie di alcune delle imprese nate con il Vivaio

Siamo andate ad incontrare le imprenditrici e gli imprenditori che in questi anni, con noi,  hanno dato vita ai loro sogni, alle loro idee, per farne progetti imprenditoriali.
Vogliamo sapere di loro, raccontare la loro storia, perché è anche la nostra storia e la storia di tante persone che,  come loro, hanno provato a trasformare un sogno in un progetto.

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  qualcosa è cambiato  

Dall’architettura degli edifici all’architettura di abiti e accessori

Incontro Marenna nel suo atelier, in una strada non di grande traffico, senza insegne, una vetrina discreta appena visibile tra edifici residenziali a pochi passi dal Mugnone in zona Cure.
Si entra ed è come varcare la soglia di uno spazio che si moltiplica, di stanza in stanza, tra oggetti, abiti, fili nastri, macchine da cucire, forbici e manichini … fino ad un piccolo giardino segreto, oasi verde nascosta.

Ogni oggetto qui racconta una storia perché la materia prima del lavoro di  Marenna viene da tagli di stoffe e fili che altri hanno accantonato, giudicandoli inservibili ed inutili. Lei raccoglie tutto, attratta dalla qualità sempre esclusiva dei filati e dei tessuti, delle stampe, dalla particolarità di toni e colori e inventa una storia nuova per ogni taglio di stoffa, per ogni filato. Nata architetto, oggi “costruisce” con la stoffa, con attenzione al materiale, sempre riciclato, al disegno, alla struttura, alla precisione della confezione, filo per filo, punto per punto: nelle sue creazioni nulla è casuale, tutto è stato pensato e scelto.

Dalla lontana Sardegna Marenna arriva a Firenze per ragioni di studio, come tanti. Si laurea in architettura professione che per qualche anno esercita senza problemi: non bisogna cercarlo il lavoro, si passa da un incarico all’altro, senza soste e senza ansia.
Poi come per tante donne, la scelta di avere un figlio e la pausa forzata: Marenna, che ha lavorato fino alle soglie del parto, sceglie di occuparsi del bimbo in prima persona. Sono tre anni felici a prendersi cura della cosa più preziosa, ma improvvisamente si riaffaccia il bisogno di fare anche altro, essere solo madre non basta più. Nel frattempo il contesto è cambiato: il lavoro facile non c’è più e per Marenna si apre un periodo difficile, di grande crisi.
A questo punto da un fatto del tutto casuale nasce l’idea della la sua impresa. Bisognava creare per il piccolo un costume da spiderman e quelli normalmente in vendita non andavano bene, troppo grandi, troppo sciatti. Marenna, grande talento con le mani, si mette all’opera e crea il costume per suo figlio. Lei che non ha mai cucito, scopre che le piace moltissimo: apre il suo armadio e… “ho incominciato a trasformare tutto quello che trovavo e che non usavo più, all’inizio copiando modelli visti in giro, poi creandone di originali. Mi sentivo bene, nessun pensiero nero, la passione per questo lavoro manuale, mi aveva guarita. Pensare che non avevo mai comprato una rivista di moda!”

“Qui inizia il mio lungo cammino verso l’impresa “qèc. Ho cercato su internet senza sapere come fare ed ho incrociato il Vivaio per l’intraprendenza:  Viola Tesi a cui ho telefonato e che ha risposto subito e mi ha invitata ad un colloquio nientemeno che per il giorno seguente. Una graditissima sorpresa, non solo il servizio c’era e rispondeva al telefono, ma poi era possibile entrare in azione nel giro di poche ore!”

Marenna viene selezionata per un corso breve sulla creazione di impresa e in poco tempo è pronta a partire: “ Ho conosciuto altre persone che come me, in settori diversissimi, erano lì per creare la propria attività: un crogiuolo di idee, energie, entusiasmo contagiosi. Io sono timida nell’azione, mi scoraggio facilmente, devo molto ai docenti del Vivaio, ma anche all’energia che l’interazione tra di noi generava. Mentre eravamo seduti a imparare come si fa un prezzo, quali adempimenti di legge, circolavano idee, eravamo nello spazio della possibilità.”

Siamo nel 2007, Marenna ora è sicura e decisa: vuole provarci e il Comune, tramite il Vivaio, mette a disposizione, uno spazio alla Mostra dell’Artigianato che ogni anno si tiene alla Fortezza da Basso. Occasione raccolta al volo: prepara lavorando letteralmente giorno e notte 40 modelli da mettere in esposizione e vendere. Un grande successo reso possibile anche dal fatto che Marenna allora aveva due socie che collaboravano con lei. Esperienza esaltante: creare, generare idee dalle idee, trasformarle in oggetti, abiti, accessori, vendere.
Nel 2009, apre l’Atelier qèc di Marenna, e il cammino non è semplice. Ma Marenna, che nel frattempo è rimasta sola, ha una passione sempre fresca e quando parla delle sue idee del suo lavoro di trasformazione, di come studia i tessuti, i materiali per capirne le caratteristiche, di come si lascia catturare d una trama, da una consistenza, da un colore e immagina la struttura dell’abito o dell’accessorio, Marenna si illumina e gli occhi ridono vivacissimi dietro le lenti.

L’esperienza di  qèc è un percorso di apprendimento, rapido e intenso. Marenna ha imparato a dare forma, a cucire a trasformare le sue idee in abiti/oggetto, ma come imprenditrice ha imparato anche a intercettare i suoi limiti. È lucida, consapevole e severa con se stessa, sa che se vuole continuare ad esistere deve combattere la sua natura introversa e cercare collaborazioni esterne, professionalità specifiche che la affianchino, una modellista per un salto di qualità nella costruzione degli abiti, qualcuno che si occupi della vendita. Deve riuscire a rendere più rapida la realizzazione degli abiti o degli accessori e per questo le servono collaborazioni, forse affidare ad altri la produzione e tenere per sé il compito di creare i prototipi. Ora Marenna è in una fase di maturazione di questo processo di crescita e per poter elaborare questa trasformazione si è data una pausa nell’attività di creazione degli abiti.
Si è inventata un mondo di “galline”: borse, borsone, pochette, cuscini, grembiuli, ciondoli di stoffa … in forma di deliziose galline e non ce n’è una che sia come le altre, sono allegre, spiritose, tenere. Tutte di tessuti raccolti da vari ricicli, dal tessuto prezioso dipinto a mano a quello più povero e logorato dal tempo, dalla tinta unita alle fantasie più originali, tutte con soluzioni differenti nei particolari. Le sue galline in piccolo riassumono la sua filosofia artigianale: partire dalla struttura del materiale, dalle sue caratteristiche intrinseche e visibili, lasciarsi suggestionare da un colore, da una forma, da una sensazione tattile e agire, creare alla maniera degli architetti del rinascimento, che in cantiere costruivano con le proprie mani.
“ Il mondo ai miei occhi è uno spazio ricchissimo di ogni genere di piccoli, grandi materiali, oggetti che magari ora non so come, ma che userò: li porto nel mio atelier e so che prima o poi loro parleranno alla mia immaginazione e faranno scaturire idee, diventeranno oggetti. L’ispirazione è ovunque, la creatività abita in ciascuno di noi, il lavoro manuale la fa fiorire”

Con il suo piccolo universo di galline Marenna sarà presente dal  24 aprile al 1 maggio alla mostra dell’artigianato alla Fortezza da Basso a Firenze: Stand c23 Padiglione Spadolini 

Testo e foto di Giulia Cerrone – Vivaio per l’Intraprendenza

qualcosa è cambiato

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