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Trasformare un’idea in un progetto di lavoro in proprio

Nodi da sciogliere e opportunità per avviare un’attività:
scoprili con noi il 4 novembre ore 13:30-15:30

Tanti sono, sempre, i dubbi di chi sta pensando di mettersi in proprio e di avviare un’attività di lavoro autonomo o di impresa, oppure è già sul mercato ma vuole rivedere la propria organizzazione.
E c’è chi ha bisogno di orientarsi su costi e opportunità per lo start up.

Il seminario di Vivaio per l’Intraprendenza del prossimo 4 novembre  consente di rispondere ai principali quesiti:

  • Impresa o lavoro autonomo? Come scegliere la forma giuridica più adatta?
  • Quanto costa aprire un’impresa? Come si apre una partita IVA?
  • Come funzionano i contributi previdenziali per le imprese? E per i lavoratori autonomi?
  • Quali vantaggi offrono le agevolazioni fiscali? Ma quali requisiti sono necessari?
  • Il nuovo regime forfettario: cos’é, come funziona, come orientarsi e come valutare.

Per avere tutte le risposte partecipa al nostro seminario!

Per partecipare è necessario essere iscritti all’Associazione Vivaio per l’Intraprendenza.

 

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#Business Coaching: lunedì 10 ottobre 2016

BUSINESS COACHING: per far partire o crescere la tua attività
Lunedì 10 ottobre 2016 – ore 14 – 18

Partecipa all’incontro di presentazione dei percorsi consulenziali per candidarti a beneficiare di consulenze individuali gratuite all’interno del percorso realizzato da Vivaio per l’Intraprendenza presso SuiteART, il nuovo Co-working di Spazio Reale via di San Donnino 4/6 a Campi Bisenzio

Le consulenze saranno utili per l’avvio e/o il consolidamento della tua attività: marketing, analisi economico-finanziarie, comunicazione.
Durante l’incontro potrai fare un colloquio di assessment per individuare i tuoi fabbisogni consulenziali e candidarti agli incontri gratuiti con gli esperti di Vivaio per l’Intraprendenza.

I percorsi di accompagnamento per l’avvio e lo sviluppo di attività imprenditoriali sono realizzati dal Vivaio per l’Intraprendenza nell’ambito di un progetto promosso dal Comune di Campi Bisenzio, finanziato con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e in collaborazione con Fondazione Spazio Reale.

Partecipa all’incontro!
Per iscriverti invia una mail con il tuo nominativo ed il recapito telefonico all’indirizzo coworking@spazioreale.it

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Contest #Talenti al lavoro: prorogata la scadenza

C’È TEMPO FINO AL 6 OTTOBRE PER PARTECIPARE AL CONTEST #TALENTI AL LAVORO
Concorso di idee per favorire l’incontro fra talenti ed imprese
#abbiamo bisogno di talenti!

Vivaio per l’Intraprendenza in collaborazione con il Servizio Europe Direct del Comune di Firenze ha selezionato cinque imprese, con un bisogno di sviluppo e innovazione, alla ricerca di idee e progetti che riguardano ambiti diversificati, quali la comunicazione, il marketing, il welfare aziendale, i processi organizzativi, la misurazione dell’impatto sociale.

I bisogni delle imprese diventano oggetto del concorso di idee che è  rivolto a diplomati e laureati,  freelance, professionisti, maker, aspiranti imprenditori, interessati a   proporre idee progettuali per sviluppare servizi ed attività delle singole organizzazioni.

Le candidature dovranno pervenire entro il 6 ottobre 2016 per una prima valutazione.

I progetti migliori saranno selezionati per presentarsi alle imprese nel Pitch Time all’interno dell’evento #Job Revolution 3 che si svolgerà il 13 ottobre 2016 in collaborazione con RENA

Il premio per i vincitori sarà un percorso di collaborazione con l’impresa che li ha scelti: la persona o il team vincitore avrà la possibilità di sviluppare il progetto proposto attraverso una collaborazione con la singola impresa.

Modalità e tempi della collaborazione saranno definiti da ogni singola impresa sulla base degli specifici obiettivi di lavoro. Potrà assumere, ad esempio, la forma di tirocinio, di lavoro con voucher, di collaborazione occasionale o professionale.

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Ciao Patrizia, grande e coraggiosa imprenditrice

Il 16 giugno scorso Patrizia Liburdi ci ha lasciati per sempre.

Grande intuito e capacità imprenditoriale, forza e determinazione, intelligenza e dolcezza sono le parole che ci vengono in mente pensando a lei.

Abbiamo sempre ricordato con orgoglio il momento in cui, più di dieci anni fa, Patrizia ha scelto il Vivaio per realizzare il suo sogno imprenditoriale e trasformare la sua geniale intuizione nell’impresa di successo Verdezenzero.com, un marchio che si è diffuso sul mercato alla velocità della luce e che probabilmente vivrà ancora a lungo a dispetto del grande dolore di oggi.

È stato un privilegio accompagnarla nel suo percorso imprenditoriale e lavorare insieme in questi anni.
È stata una ricchezza averla nella Community di Vivaio per l’Intraprendenza, per noi come per le altre imprenditrici e gli altri imprenditori che hanno avuto la fortuna di conoscerla e di collaborare con lei.

La scomparsa della nostra Patrizia, in modo così improvviso e durissimo, lascia un grande vuoto in tutti noi.

Lo staff di Vivaio per l’Intraprendenza

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Eccole! le imprese nate con noi! Oggi incontriamo Candia Castellani e la Scuola di illustrazione di Scandicci

I sogni, il lavoro, i progetti ed il confronto con la realtà: le storie di alcune delle imprese nate con il Vivaio

Siamo andate ad incontrare le imprenditrici e gli imprenditori che in questi anni, con noi,  hanno dato vita ai loro sogni, alle loro idee, per farne progetti imprenditoriali.
Vogliamo sapere di loro, raccontare la loro storia, perché è anche la nostra storia e la storia di tante persone che,  come loro, hanno provato a trasformare un sogno in un progetto.

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www.facebook.com/scuolaillustrazionescandicci

Candia la incontro in una raffinata libreria bar, (www.libriliberi.com), uno scrigno di libri, che si affaccia nel retro in un piccolo delizioso giardino segreto nella centralissima via San Gallo a Firenze. Candia ha recentemente realizzato il suo sogno di aprire una scuola per illustratori: La Scuola di illustrazione di Scandicci e la libreria, collegata con la piccola casa editrice omonima, ne ospita attualmente i corsi.
La sua è una delle ultime imprese nate con i servizi di Vivaio per l’Intraprendenza, nell’ambito del contest organizzato dal Comune di Scandicci “La mia impresa a Scandicci”.

Candia, che già mi aspettava in libreria, mi accoglie sorridente e subito mi travolge: parole, frammenti colorati di racconto che fatico a raccogliere. La fermo un attimo, ci sediamo sui divani coloratissimi della libreria e le chiedo di ricostruire la sua storia di giovane imprenditrice.
Candia è figlia d’arte: vignettista autodidatta il padre, madre insegnante di educazione artistica. “Io credo di aver sempre disegnato nella mia vita. Non ricordo un’epoca in cui non avessi in mano matite colorate e pennarelli.” Così tra fogli di carta e matite Candia, bambina timida e introversa (non lo diresti vedendola ora!), fa del disegno il suo modo di comunicare con il mondo che la circonda: “disegnare era per me un modo di mettere in scena il mio mondo fantastico”. La scelta della scuola dopo le medie è quasi scontata: Istituto d’Arte di Porta Romana, specializzazione “comunicazione e spettacolo”, per studiare grafica e scenografia, illustrazione.
Candia è solo una ragazzina e non sa ancora bene cosa le piacerebbe fare, sa solo che il suo mondo è un mondo di immagini e che è alla ricerca di strumenti per dare corpo alla sua fantasia.
Da qui la scelta del cinema come orizzonte nel quale cercare il proprio linguaggio. Completati gli studi all’Istituto d’Arte, inseguendo ancora l’idea di lavorare nel cinema, si iscrive al DAMS di Bologna e per 15 anni vi si trasferisce, senza però tagliare i contatti con Firenze, dove continua a mantenere i rapporti con diverse realtà fiorentine, come con Sergio Staino, con cui collabora. A questo periodo appartiene il suo incontro con un grande illustratore, Leonardo Mattioli, autore di un bellissimo Pinocchio. Mattioli la incita a dedicarsi all’illustrazione, ma lei ancora sogna e rincorre il cinema.
In questo periodo finirà per orientare diversamente i suoi progetti l’incontro con Patrizia de Pasquale, una bibliotecaria: è lei che con più forza le indica la strada e così frequenta per una settimana la scuola di Sarmede, creata da Stephan Zvravel: da allora questa è la strada e il percorso professionale di questa esuberante ragazza prende così un indirizzo definito. Nel frattempo diventa mamma e il suo mondo si colora delle tinte dell’infanzia e la impegnano molte attività legate ai racconti per i bambini, lettura ad alta voce, cartoni animati, letture teatrali, immagini per accompagnare la lettura. Per tre anni frequenta a Bologna i corsi di Octavia Monaco che finirà per influire molto sulle sue scelte successive: “I corsi della Monaco danno vita ad una vera e propria comunità di apprendimento, da cui ho ricevuto moltissimo in termini di tecnica e stile. Questa esperienza mi ha permesso di far emergere il mio stile. Ho imparato molto in termini di simbologia, ricerca di colori e sensazioni, di abbinamenti, ho assimilato la ricchezza colta delle sue illustrazioni, ho imparato che disegnare è un gesto artistico, che bisogna “paciugare”, imbrattarsi le mani, toccare la dimensione materica del disegno” In questo contesto ho realizzato il mio libro: la storia del Tasma, scritta e illustrata per i bambini: “La Principessa del Taj Mahal”, poi edito da Aliberti jr._DSC0038

 

Lei continua a cercare occasioni di formazione e crescita, alimenta con perseveranza il suo progetto: frequenta le lezioni di Arianna Papini dove trova un incoraggiamento che la tranquillizza, frequenta scuole e biblioteche di Bologna, per progetti di diffusione dei libri e della lettura nell’infanzia. Spesso si sperimenta anche nella scrittura dei testi riuscendo così a “giocare” tra testo e illustrazione.
Tornata definitivamente a Firenze, a poco a poco mette a fuoco quello che sarà il suo progetto di impresa: “avevo conosciuto una quantità di persone che a diverso titolo si occupavano di immagini delle immagini, avevo una agenda ricchissima di contatti, cinema, arte, illustrazione. Incontri, scambi, mille idee, ho come setacciato tutta questa ricchezza, mi sono concentrata su quello che rimaneva e ho messo a fuoco una immagine: Firenze è una città piena di illustratori, personaggi interessanti, stimoli … ho immaginato a Firenze una scuola di illustrazione sul modello della comunità di Sarmede: una comunità, un contesto di condivisione e tranquillità dove assorbire gli stimoli, dove evolversi, acquistare la tecnica necessaria, ma anche liberare l’immaginazione, cercare ciascuno il proprio stile. Una scuola che fosse anche una operazione di animazione culturale.”
Mentre Candia mette a fuoco definitivamente la sua idea di impresa, si presenta l’occasione del Contest “La mia impresa a Scandiccipromosso dal Comune.
“Ho avuto la fortuna di essere selezionata tra le idee di impresa che avrebbero usufruito di un percorso di formazione e accompagnamento ed ho incontrato il Vivaio per l’Intraprendenza: l’aiuto del “Vivaio “ è stato per me fondamentale , mi ha permesso di cimentarmi con aspetti che non conoscevo, così importanti per realizzare una impresa e ogni step era un passo nella direzione della realizzazione concreta della mia idea.
Ho appreso l’importanza degli aspetti economici e finanziari, mi sono misurata con la stesura del mio business plan; mi sono occupata anche della concorrenza, ho imparato a fare i conti con la presenza sul territorio di altre realtà simili e con la necessità di distinguermi, trovare una mia forte identità e renderla visibile. Era come veder crescere una piantina, vederla rafforzarsi e prendere forma.
Ora la mia impresa esiste, anche con il piccolo aiuto del premio vinto nel contest del Comune di Scandicci.
E proprio quando le difficoltà rischiavano di scoraggiarmi, l’incontro con Giovanni Gheri della libreria Libri Liberi, mi ha aperto un orizzonte inaspettato: Libri Liberi è una libreria, ma anche un luogo di ritrovo, una caffetteria, uno spazio di cooworking.

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Con Giovanni Gheri è stato incontro di desideri e visioni: lui da tempo pensava di arricchire la sua attività di libraio /editore con una scuola, insieme ci siamo riconosciuti nell’idea che questa scuola dovesse essere una specie di comunità di apprendimento. Insieme abbiamo contattato i tanti illustratori presenti a Firenze, ne abbiamo trovati molti disponibili a realizzare dei corsi brevi: sono loro che in questa cornice progettano i loro workshop, ne definiscono i temi, i tempi, le durate: si tratta almeno per ora di seminari brevi, 1 o 2 giorni.
Con loro abbiamo definito un catalogo e un calendario che ora è pubblicato sul sito della scuola e diffuso anche attraverso la nostra pagina Facebook.
In futuro ci piacerebbe dare un respiro internazionale alla nostra scuola, creare anche un video per promuoverla, e insieme promuovere ad un pubblico più vasto il ricchissimo mondo dell’illustrazione, far conoscere meglio questa bellissima arte.
Ascoltando il racconto di Candia, mi rendo conto di quante risorse, quante energie animino questa ragazza, lo studio, il lavoro, diverse collaborazioni, il suo entusiasmo profuso in ogni attività che la coinvolga. Esco da questo incontro con il desiderio conoscere il mondo ricchissimo dell’illustrazione.

Testo e foto di Giulia Cerrone

Job Revolution 2^ - Ottobre 2015

Impresa e Intraprendenza: 600 i partecipanti a #JobRevolution2 #Spazio StartUp

Il 28 e 29 settembre scorso, alle Murate a Firenze, circa 600 persone, hanno preso parte ad una serie di eventi  finalizzati a promuovere la cultura imprenditoriale e lo spirito di intraprendenza  tra le giovani generazioni.

L’evento #Job Revolution 2 #Spazio StartUp, realizzato da Vivaio per l’Intraprendenza con il servizio Europe Direct del Comune di Firenze ed in partnership con Junior Achievement Italia, era rivolto a giovani imprenditori ed aspiranti imprenditori, agli insegnanti e agli studenti delle Scuole Superiori e ai giovani alle soglie di scelte importanti per il loro futuro professionale.
Con i laboratori Business to know, più di 250 studenti hanno avuto modo di incontrare giovani imprenditori di successo, di farsi raccontare la loro storia imprenditoriale e di interrogarli sugli aspetti per loro più interessanti: negli ambiti dell’innovazione sociale, del turismo, dell’artigianato e del digitale.
Nel corso delle due giornate Vivaio per l’Intraprendenza e Junior Achievement  hanno proposto a 31 docenti delle scuole superiori della Toscana, uno spazio per affrontare il tema dell’educazione all’intraprendenza e scoprire come introdurla nei curricola scolastici.
La Regione Toscana ha presentato agli allievi delle scuole il programma del Progetto Giovanisì e le opportunità offerte anche dalla Garanzia Giovani
MakeTank ha realizzato due laboratori sull’e-commerce e sulla manifattura digitale.
Negli spazi pomeridiani si sono svolti i laboratori Business to go,  dedicati alle giovani imprese ed a  aspiranti imprenditori. Si è parlato di Crowfunding, Imprese culturali, Artigiani e Maker, Digitale e Turismo e di Pianificazione di impresa con tanti testimoni ospiti; i  workshop  hanno visto la partecipazione di più di 200 persone.

scopri il programma svolto

 

fare impresa agricoltura

Attivo il bando per l’avvio di imprese di giovani agricoltori: domande fino al 2 novembre

Tutte le informazioni sul Pacchetto Giovani e sulle altre misure del Piano di Sviluppo Rurale a #FARMERS #InnovazioneInCampo: mercoledì 8 luglio dalle 9.30 a Le Murate a Firenze. Guarda il programma completo e iscriviti ai seminari

Pubblicato il bando per l’“Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori” (Pacchetto Giovani del Programma di Sviluppo Rurale) che concede un premio per l’avviamento dell’attività agricola e dei contributi agli investimenti attraverso l’attivazione obbligatoria di almeno uno fra i seguenti tipi di operazione del Programma di Sviluppo Rurale:

  • ‘Sostegno agli investimenti alle aziende agricole’ (Sottomisura 4.1)
  • ‘Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole’ (Sottomisura 6.4)

VALIDITA’ DELL’AVVISO PUBBLICO

E’ possibile presentare domanda a partire dal 1° luglio 2015 (giorno della pubblicazione dell’avviso sul BURT – Bollettino Ufficiale della Regione Toscana) fino al 2 novembre 2015.

BENEFICIARI

L’Avviso pubblico è rivolto ai giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in una azienda agricola, in forma singola (ditta individuale) o associata (società di persone, società di capitale e cooperative agricole di conduzione) e che al momento della presentazione della domanda di aiuto soddisfano i seguenti requisiti:

  • hanno un’età compresa fra i 18 anni (compiuti) e i 40 anni (non compiuti);
  • presentano un piano aziendale;
  • si impegnano ad essere conformi alla definizione di “agricoltore attivo” entro 18 mesi dalla data dell’insediamento e comunque non oltre la conclusione del piano aziendale;
  • possiedono o si impegnano ad acquisire adeguate qualifiche e competenze professionali entro la data di conclusione del piano aziendale;
  • si impegnano a diventare imprenditore agricolo professionale (iscrizione non a titolo provvisorio) ai sensi della L.R. 27/07/2007 n.45 (Norme in materia di imprenditore e imprenditrice agricoli e di impresa agricola) e del relativo Regolamento di attuazione n. 6/R del 18/02/2008 entro la data di conclusione del piano aziendale;
  • si insediano in un’azienda agricola che, ai sensi dell’art. 19 paragrafo 4 del REG (UE) 1307/2013, al momento della presentazione della domanda, ha la potenzialità di raggiungere una dimensione espressa in termini di standard output non inferiore a 13.000 euro e non superiore a 190.000 euro; Il dimensionamento in termini di standard output è determinato con riferimento alle superfici colturali/allevamenti indicati dal richiedente e alla Tabella CRA-INEA Produzioni standard (PS) -2010 Regione Toscana
  • si insediano per la prima volta in qualità di capo azienda nei 6 mesi precedenti alla presentazione della domanda di aiuto.

TIPOLOGIA DI AGEVOLAZIONE

L’agevolazione consiste in un premio all’avviamento fissato in 40.000 euro per ciascun giovane che si insedia o in 50.000 euro nel caso di insediamento in aziende ricadenti completamente in aree montane.
E’ inoltre previsto un contributo in conto capitale sugli investimenti previsti con le sottomisure attivate in misura variabile a seconda del tipo di operazione effettuata (vedi paragrafo 6.4 dell’avviso pubblico).

MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Il richiedente può presentare domanda di aiuto dal 1 luglio 2015 fino alle ore 13.00 del 2 novembre 2015. La domanda di aiuto deve essere presentata esclusivamente tramite procedura informatizzata, redatta sulla modulistica disponibile sul sistema informatico dell’Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura (ARTEA).

Per maggiori informazioni consulta la pagina dedicata del sito di Giovanisì

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Business Service Network Craft & Design: i risultati

Concluso BSN3 Craft & Design: siamo pronti per nuovi progetti
per promuovere l’artigianato ed il design in Europa

Business Service Network – BSN3 Craft & Design è la terza tappa di un lungo percorso avviato nel 2011 da Euroteam Progetti con la partnership di Vivaio per l’Intraprendenza per sviluppare e rafforzare il networking e la cooperazione tra micro e piccole imprese del circuito del Vivaio e stringere nuovi collegamenti con enti che in Italia ed in Europa lavorano per la nascita e la crescita di attività artigianali nel campo dell’artigianato, della moda e del design; questo grazie alle opportunità offerte dalla Regione Toscana e dal FSE per la mobilità delle imprese in Europa.

BSN3 Craft & Design si è realizzato con la partecipazione di OMA – Osservatorio Mestieri d’Arte di Firenze e di IED – Istituto Europeo Design Firenze e ci ha consentito di sviluppare azioni di networking con il Craft Central a Londra,  ente no profit a Clerkenwell, il distretto londinese dell’artigianato e del design e con Les Ateliers de Parisstruttura di accompagnamento e di incubazione di imprese di artigianato, moda e design.

L’incontro con questi enti è stato fonte di spunti, suggestioni, progetti e connessioni, che il gruppo dei partner italiani potrà sviluppare aprendo scenari nuovi nel nostro territorio.

Queste le imprese italiane del nostro circuito, selezionate perBSN3 Craft & Design, che con i viaggi a Londra e a Parigi  hanno portato a casa contatti, idee e nuovi progetti per crescere:

NAA Studio
Viola Foggi Gioielli
Tre Mani Design
Manusa Coop
L’Abito che Vorrei
Una Cosa Blu
Qualcosa è Cambiato

ed ecco il video del nostro viaggio!

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Eccole! Le imprese nate con noi. Oggi incontriamo Viola Foggi. Metallo d’autrice

I sogni, il lavoro, i progetti ed il confronto con la realtà: le storie di alcune delle imprese nate con il Vivaio

Siamo andate ad incontrare le imprenditrici e gli imprenditori che in questi anni, con noi,  hanno dato vita ai loro sogni, alle loro idee, per farne progetti imprenditoriali.
Vogliamo sapere di loro, raccontare la loro storia, perché è anche la nostra storia e la storia di tante persone che,  come loro, hanno provato a trasformare un sogno in un progetto.

logo4www.violafoggi.com
https://www.facebook.com/violafoggi.gioielli

Trovare l’atelier di Viola non è semplicissimo, bisogna proprio cercarlo con un po’ di determinazione: un locale semplice e spoglio, ma quando lei apre i suoi cassetti, le sue piccole sculture d’argento, i suoi metalli, si rivelano come una piccola meraviglia che sorprende.

Oggi ho incontrato Viola, giovanissima scultrice di gioielli che come le altre ‘artigiane’ già intervistate ha mosso i primi passi con l’aiuto e la consulenza del Vivaio per l’Intraprendenza.
Viola è non po’ come il suo atelier, devi proprio scoprirla, perché nasconde un temperamento artistico in modi riservati e sommessi, ma quando la scopri rivela carattere ed una creatività singolare orientata alla sperimentazione, alla ricerca di forme e volumi inusuali.
“Da sempre – Viola racconta – ero attratta dalle forme dei gioielli e quando ho finito le scuole medie, avrei volentieri scelto di frequentare la specializzazione di oreficeria. I miei genitori invece volevano per me una formazione che mi permettesse in futuro anche altre scelte. Così mi sono iscritta all’Istituto d’Arte di Porta Romana, ma ho scelto di specializzarmi in scultura.”
Finite le scuole, Viola vorrebbe uscire da un ambiente come quello artistico che le pare chiuso in se stesso e si iscrive alla facoltà di sociologia, che frequenta per un anno, ma le è subito chiaro che non è quella la sua strada. Abbandona l’università e l’Italia per trasferirsi temporaneamente a Barcellona e qui frequenta un corso di gioielleria presso la Scuola Massana  e subito ritrova intatta la sua primitiva passione: “Mi sono chiesta come avevo fatto ad abbandonare quello che più amavo, a starne lontana per tanto tempo!”
Dopo Barcellona torna in Italia e frequenta la facoltà di architettura, indirizzo Moda che prevede un corso di oreficeria. Purtroppo il corso è più orientato al design che alla realizzazione concreta, mentre lei vuole creare con le sue mani, modellare, dare forma ai metalli e lei trova la sua strada solo quando ha l’opportunità di lavorare come stagista presso una bottega artigiana di oreficeria, quella di Yoko Takirai .
È così importante questo incontro, che Viola rimarrà per tre anni a lavorare presso di lei: “Yoko Takirai mi ha accolta con generosità e pazienza, mi ha trasmesso molti segreti della sua arte, mi ha formata, ha lasciato in me un’impronta che penso indelebile. Quello che sono diventata in fondo è una mia personale rielaborazione di questa impronta.” Lo dice sorridendo non nasconde l’orgoglio di questa sua importante esperienza.

Viola incomincia dunque a realizzare le sue sculture-gioiello e scopre così che non le è difficile vendere le sue creazioni, che piacciono, che colpiscono proprio per la loro singolarità.
Il passaggio successivo è stato l’avvio della sua personale impresa artigianale: “Insieme ad una mia amica e collega abbiamo cercato un locale e, con molta fortuna, abbiamo trovato questo che apparteneva ad un artigiano che chiudeva la sua attività di orefice e che insieme al locale ci ha lasciato macchinari e strumenti, un po’ vecchi, ma tuttora validissimi. Lui ci ha aiutate molto nei primi passi ed anche ora che sono rimasta sola a lavorare qui, sono ancora in contatto con lui.”
In questa fase il mio incontro con i servizi del Vivaio per l’Intraprendenza: un primo colloquio per mettere a fuoco l’idea e poi il percorso per capire come realizzare il progetto. “Il percorso col Vivaio è stato illuminante, un incontro utilissimo per capire come fare, mi sono sentita presa per mano e accompagnata. Ho anche conosciuto altre giovani donne che come me stavano cercando di realizzare la loro impresa, ho conosciuto Negar che era in fase più avanzata rispetto a me e che mi ha trasmesso la sua personale esperienza. Questa possibilità di incontro e scambio è un’altra grande opportunità che il Vivaio ci ha messo a disposizione.”

“Ora il mio progetto è realtà, ancora non ho un mio showroom, cosa di cui avrei bisogno, ma io amo questo laboratorio anche se non mi permette una grande visibilità: qui mi sento a casa, protetta, qui posso progettare e sviluppare le mie creazioni, qui posso esprimere la mia creatività e questo ha un effetto positivo anche sulla mia vita personale. Non mancano le difficoltà ed i momenti di crisi, ma ho la fortuna di avere vicino persine che mi sostengono ed hanno fiducia in me.”
Viola ama il suo lavoro, in esso trasferisce molto di se stessa: “Ho la sensazione di aggiungere bellezza e contribuire a migliorare la vita intorno a me. È vero, i gioielli sono qualcosa di superfluo, ma la bellezza ci aiuta a vivere meglio. Un gioiello può essere un’espressione del proprio sé, del nostro modo di guardare il mondo, del modo di concepire la vita, del nostro umano bisogno di bellezza” Quando parla di questo a Viola ridono gli occhi, è ciò in cui crede è il senso delle sue giornate di lavoro, guardandola si ha la sensazione di una grande forza, di essere di fronte ad una persona consapevole delle proprie capacità e decisa a vincere la sua battaglia per affermarsi.

Viola è lucida anche nel riconoscere i suoi attuali limiti: “Come imprenditrice ho ancora molte cose da imparare, ancora ho delle difficoltà nel valutare i prezzi delle mie creazioni, il timore di chiedere troppo, ancora ho bisogno di credere, di essere più sicura del mio valore. Ogni volta che partecipo ad una fiera, ogni volta che propongo i miei gioielli mi devo confrontare con la logica del mercato e questo per me non è semplice, ma sto imparando.”
Nelle sue creazioni Viola usa prevalentemente argento, qualche volta placcato oro, raramente e solo su ordinazione l’oro; parte dalla materia lavora su forme e volumi, si ispira al design, alle immagini che riesce a catturare in ogni possibile occasione e che guidano la sua mano: “Parto sempre dalla materia, lascio che sia la materia a guidare la mia mano, il disegno viene dopo ed anche la riflessione su quello che realizzo: scrivo molto come se riflettessi e parlassi con me stessa per esplorare il senso di quello che sto facendo”. In fondo è il senso dell’artigianato artistico: un insieme di azioni in cui si condensano sapienza e talento manuale, conoscenza di materiali e tecniche, cultura e intelligenza del bello.

Conclude l’intervista con queste parole:  “Tra tante cose ho anche imparato a fare rete con altre persone che hanno un progetto simile, per sostenersi a vicenda e condividere: è un valore importante per me, che da ragazza ero scout, ed una risorsa importantissima, particolarmente nelle difficoltà di oggi.
In questo senso l’esperienza di Londra realizzata grazie a Business Startup Network 3 ed al Vivaio per l’Intraprendenza è stata una preziosa opportunità: mi sono sentita parte di un gruppo, come con OMA o con la Rete di Arnold in Oltrarno ”.
Lascio l’atelier di Viola con la sensazione di aver conosciuto una persona speciale con una grande forza mimetizzata sotto un aspetto delicato e quasi timido.

Testo e foto di Giulia Cerrone – Vivaio per l’Intraprendenza

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Eccole! Le imprese nate con noi. Oggi incontriamo Una Cosa Blu

I sogni, il lavoro, i progetti ed il confronto con la realtà: le storie di alcune delle imprese nate con il Vivaio

Siamo andate ad incontrare le imprenditrici e gli imprenditori che in questi anni, con noi,  hanno dato vita ai loro sogni, alle loro idee, per farne progetti imprenditoriali.
Vogliamo sapere di loro, raccontare la loro storia, perché è anche la nostra storia e la storia di tante persone che,  come loro, hanno provato a trasformare un sogno in un progetto.

www.unacosablu.it    

Per l’intervista di oggi, ho raggiunto Daniela Cusano nello showroom di Conti Confetteria Firenze,  in Via dello Sprone, a due passi da Piazza Pitti. In questo showroom Daniela è ospitata con le sue proposte di accessori da sposa e cerimonie, in una logica di collaborazione e condivisione, di lavoro in rete . Entro in un piccolo spazio raffinatissimo e curato nei minimi particolari, dove gli accessori di Una Cosa Blu, sembrano trovarsi perfettamente a loro agio.

Daniela viene da Benevento, dove attualmente ha il suo laboratorio di progettazione ed il suo magazzino, ma si divide tra Firenze e Benevento.
La sua giovane impresa come spesso accade alle nostre imprese, nasce da una passione: “Da sempre ho disegnato. Da bambina e da ragazzina non facevo che giocare con le forme e i colori, soprattutto con i colori, disegnavo e creavo con le mani, tagliavo e cucivo. Ed ero attratta irresistibilmente da tutto ciò che risaliva all’inizio del secolo scorso, agli anni ’20-‘30, ai materiali, alle proporzioni, alla raffinatezza delle creazioni di abiti ed accessori.”

Terminato il Liceo, si trasferisce a Roma per studiare presso lo IED di Roma, istituto Europeo del Design: “Qui ho avuto l’occasione di una importante formazione a 360°, su tutto quello che ruota intorno al mondo della moda, dal giornalismo, alla progettazione e realizzazione di abiti e accessori. Dopo l’università, le prime esperienze di lavoro e contemporaneamente l’occasione di insegnare in diversi istituti universitari ed anche allo stesso IED. Conclusa una importante esperienza di lavoro presso Valentino, sono venuta a Firenze per lavorare per Ferragamo che, acquistato il marchio Ungaro, ne produceva gli accessori. Esperienza bellissima, per me la più preziosa: mi ha consentito un salto di qualità nella conoscenza di forme e materiali, soprattutto pelle e scarpe. Successivamente sono tornata a Roma, da Fendi, e poi in Svizzera per una breve esperienza presso Swatch Group, dove ho potuto conoscere la raffinatezza dei gioielli e dei piccoli accessori di Léon Hatot, marchio acquisito da Swatch Group. Purtroppo il lavoro che mi era stato assegnato non appagava il mio bisogno di toccare e lavorare con le mani, era lontano dalla materia di cui sono fatti gli oggetti, dalla concretezza che mi stava a cuore”

Mentre la ascolto parlare penso che è straordinaria la sua capacità di essere perfettamente consapevole di ciò di cui ha bisogno per non penalizzare le proprie doti e le proprie passioni.
Dopo l’esperienza svizzera, Daniela torna a Firenze, lavora per VIVIA Ferragamo, fino alla chiusura dell’azienda nel 2009. Ora è costretta a reinventarsi sul piano professionale: “Ho capito che era il momento di aprire qualcosa di mio, di creare impresa e dare vita ad un marchio mio.”
Daniela si guarda intorno e cerca chi possa darle una mano, chi possa orientare i mille passi che questo progetto comporta e a questo punto Daniela incontra i servizi del Vivaio per  l’Intraprendenza: “Il Vivaio mi ha offerto una formazione accurata, strumenti, mi ha accompagnata, mi ha permesso di entrare in una rete di piccole imprese artigiane con cui continuo a lavorare”

Nasce Una cosa Blu. Blu perché è da sempre il suo colore preferito, perché è il colore degli occhi che ha ereditato nella sua famiglia da genitori e nonni, perché è il colore che completa un rito anglosassone ricorrente nei matrimoni: la sposa deve indossare Una cosa nuova, Una cosa vecchia, Una cosa prestata, Una cosa regalata e Una cosa Blu.Il blu mi accompagna da sempre, mi appartiene, mi chiama”
Quello che caratterizza la produzione di Una cosa blu è l’estrema ricercatezza dei materiali e delle lavorazioni, pizzi e applicazioni che richiedono una cura assoluta, un lungo e perfetto lavoro manuale, che esigono materie prime di eccellenza e che Daniela progetta, realizza e fa realizzare da una sua rete di artigiane e artigiani. Lei lavora sui particolari, sugli accessori che accompagnano gli abiti, che non avranno il primo piano nelle cerimonie per cui sono pensati, ma che completano con eccellenza rendendoli perfetti: scarpe soprattutto, e poi cerchietti di perline, pizzi e bottoni decorati, cinture, fiocchi, applicazioni di fiori, veli. Tutti gli oggetti di Una cosa Blu sono caratterizzati dalla presenza di un piccolo particolare blu, un’impronta nascosta: una cucitura sottile nella suola delle scarpe, il piccolo segno dell’infinito ricamato, piccola applicazione di pizzo, sotto i cerchietti per i capelli.

La produzione di Una cosa Blu incarna una filosofia, il valore della lentezza, del particolare “poetico”. Ma dietro questa filosofia Daniela pensa da imprenditrice e parla con competenza di mercato e target di riferimento.
“So di essere in controtendenza rispetto al mondo del fashion, che viaggia spedito e trasforma la moda in business velocissimo e sempre provvisorio. Io mi occupo di accessori da sposa e questo è un mercato qualitativo, lento. Quello che le persone comprano per il loro matrimonio ha un valore simbolico, non comprano solo una merce, comprano poesia, emozioni da conservare nel tempo, per questo ciò che comprano deve avere una qualità speciale e la qualità è durata, nel tempo della produzione e nel tempo del possesso. Quando incontro i miei clienti mi accorgo che all’inizio non ne sono consapevoli, ma poi capiscono e questo permette loro di scegliere”
“Un’impresa come la mia ha bisogno di tempi lunghi per affermarsi: quello che produco è costoso, perciò si rivolge ad un mercato di nicchia e per me la cosa più complessa è acquisire visibilità, essere conosciuta: per questo ora lavoro sulla distribuzione e mi rivolgo soprattutto al mercato estero. Nel settore matrimoni, in Italia, ora, prevale la scelta di prodotti molto economici. Questo sarebbe il momento giusto per aprire un mio negozio, un mio personale punto di incontro con la clientela, questo mi permetterebbe di acquisire quella visibilità di cui ho bisogno per affrontare il futuro di Una cosa Blu. Ma deve essere davvero un negozio “meraviglioso”.
Starei personalmente ore a sentirla parlare della sua passione per la bellezza nascosta nei particolari, nei ricami, nelle trasparenze dei suoi veli e dei suoi pizzi, ma anche del suo lavoro, dei suoi progetti concreti e ambiziosi. Esco dalla Confetteria e mi accorgo che ho passato con lei due ore, che sono volate.

Testo e foto di Giulia Cerrone – Vivaio per l’Intraprendenza